Leonardo Puca e Ludovica Montanaro d'oro

13 Giugno 2021

Puca sui 400 hs con 50"52, Montanaro nel peso con 13,62. Altri tre podi: Barbone (Martello), Di Quinzio (Alto), Di Primio (800)

Ai campionati italiani Juniores (under 20) e Promesse (under23), che si sono svolti dall’11 al 13 giugno a Grosseto, brillano le cinque medaglie abruzzesi. Tra queste, spicca l’oro dell’aquilano Leonardo Puca (CUS Pro Patria Milano) sui 400 ostacoli Promesse con la clamorosa prestazione tecnica di 50”52, che migliora di 72 centesimi il personale precedente risalente al 2020. E pensare che l’atleta cresciuto nell’Atletica L’Aquila, trasferitosi a Milano da due anni per motivi di studio, proveniva da qualche problema fisico patito in questa stagione, nella quale aveva corso in 53”44. Vittoria costruita nella seconda parte di gara, come sua caratteristica, nella quale ha tenuto meglio di tutti la ritmica di corsa all’uscita dell’ultima curva. Secondo si è piazzato Michele Bertoldo (Atletica Vicentina) 51”33. Per Puca si spalanca ora la convocazione per i campionati europei under 23 di Tallin, in Estonia, dall’8 all’11 luglio.  

L’altro oro abruzzese è stato conquistato da Ludovica Montanaro (Atletica Gran Sasso) nel getto del peso Promesse con la misura di 13,62 metri.

Da ricordare che vanta un primato personale e stagionale di 14,12. Ma mezzo metro in meno le è bastato per tenere lontane ugualmente le dirette avversarie, per lei che era la capofila stagionale. Seconda si è piazzata Elena Varriale (Toscana Atletica Empoli) 13,06. L’atleta teatina ha piazzato la misura migliore al quarto turno. Sempre dalle pedane dei lanci è arrivato l’argento di Stefano Barbone (Aterno Pescara) nel martello Promesse con una misura di elevato pregio tecnico, 60,12 metri, preceduto in classifica dall’inarrivabile speranza azzurra Giorgio Olivieri (Carabinieri) 73,92. Per Barbone si tratta di un miglioramento di 76 centimetri rispetto al personale fatto segnare in questa stessa stagione, a soli 26 centimetri dal record regionale di categoria del teramano Pierpaolo Patani, risalente al 1994. Dalle pedane dei lanci a quella dei salti, dove Mara Di Quinzio (Aterno Pescara), campionessa italiana di categoria nel 2019, ha conquistato un bronzo dal sapore dolce, impreziosito dal primato personale di 1,77. Un progresso di 2 centimetri rispetto al precedente fatto registrare in questa stagione.

Gara di buon contenuto tecnico vinta da Rebecca Pavan (Assindustria Padova) con 1,81, seconda Marta Morara (Atletica Lugo) 1,79, misura che la Di Quinzio ha provato a superare senza buon esito dopo un’ottima sequenza fino a 1,75 con due errori. Stesso metallo per Manuel Di Primio (Atletica Gran Sasso) sugli 800 Promesse, in una gara tattica dove ha però saputo trovare lo spunto per chiudere in un ottimo 1’49”98, a 32 centesimi dal personale. Ha vinto in una volata a quattro l’emergente Matteo Guelfo (Trionfo Ligure Genova) con 1’49”50, secondo Andrea Romani (Riccardi Milano) 1’49”69. Di Primio si è anche piazzato settimo sui 1500 con 3’53”44. Nelle gare di salto in lungo, si segnalano il quinto posto di Lorenzo Mantenuto (Atletica Gran Sasso) tra le Promesse con 7,25 e il settimo di Luigi Case (Aterno Pescara) con 7,20 tra gli Juniores.  

Tra gli atleti non entrati in finale, emerge il 10”75 sui 100 Juniores (v. + 1,00) di Lorenzo Gaetani (Aterno Pescara), al primato personale e nono tempo nelle batterie. Primati personali, ma non qualificati, anche per Angelo Guarino (Aterno Pescara) sui 400, con 50”17, e Remo Palazzone (Atletica Gran Sasso) sui 400 ostacoli Juniores con 56”82.   


Mara Di Quinzio


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