Mondo: Richardson non decolla a Tokyo
19 Maggio 2025L'iridata dei 100 metri Sha'Carri Richardson apre in 11.47 a Tokyo. Due world lead all'aperto nelle Conference USA, più in alto l'astista Amanda Moll con 4,78, più lontano Alexis Brown con 7,03 nel lungo.
di Marco BuccellatoApertura di stagione interlocutoria per la sprinter statunitense Sha'Carri Richardson, oro mondiale a Budapest e argento olimpico a Parigi, solo quarta nei 100 metri (11.47) vinti dall'australiana Bree Masters, ora conosciuta con il cognome da sposata (Rizzo). Una delle numerose vittorie di atleti australiani nel Golden Grand Prix di Tokyo di domenica mattina. Nel lungo 8,20 del bronzo mondiale indoor Liam Adcock, 44.76 nei 400 di Reece Holder, la world lead all'aperto nei 1500 femminili di Georgia Griffith (4:01.10), 8:43.38 di Rose Davies nei 3000 femminili e 7:39.69 di Jude Thomas in quelli maschili (tutti record del meeting). Tra gli altri risultati, 64,16 dell'oro olimpico di giavellotto Haruka Kitaguchi, l'1,96 di Yaroslava Mahuchick nell'alto e i successi USA di Tonea Marshall nei 100 ostacoli (12.54), Marc Minichello nel giavellotto (82.36), Trevor Bassitt nei 400 ostacoli in 48.50 e Robert Gregory nei 200 in 20.24 superando Andre De Grasse (20.29) con due metri di vento contrario. Statunitensi sconfitti nei 100 metri (terzo Coleman in 10.11) da un ottimo Hiroki Yanagita, prima corsia, vincente in 10.06.
ANCORA ORIENTE. Lungo maschile ancora in evidenza nelle gare in Asia: a Tashkent 8,16 dell'uzbeko Anvar Anvarov, a Xi'an gara di lungo in piazza con 8,15 di Shi Yuhao, reduce dal successo in Diamond League. Oltre gli otto metri anche il giapponese Koki Fujihara, 8,03 nel Grand Prix cinese di Chongqing. Dai campionati nazionali di Taïf in Arabia Saudita, notevoli riscontri dal velocista 23enne Abdulaziz Abdou Atafi, che ha tolto quattro centesimi al personale dei 100 metri (10.13) ma soprattutto tre decimi a quello dei 200, chiudendo con il record nazionale di 20.14.
USA, VOLANO MOLL E BROWN. L'altista Amanda Moll ha chiuso la stagione indoor con la miglior misura mondiale dell'inverno, un 4,91 (in precedenza anche 4,88), al Big 10 indoor in Indianapolis. Nella stessa Big 10 all'aperto, a Eugene, ha raggiunto la vetta temporanea delle graduatorie all'aperto salendo a 4,78, suo personal best outdoor, sbagliando tre volte i 4,92. La seconda miglior prestazione mondiale stagionale all'aperto è arrivata dalla sprinter-saltatrice Alexis Brown, statunitense con doppio passaporto (Haiti), 7,03 con vento 0,4 al primo turno nel Big 12 di Lawrence, cui ha opposto anche un 6,96 con lettura del vento contrario di 2,1 m/s. Dopo il titolo NCAA dell'inverno (con 6,90), aveva già lambito i sette metri con 7,00 ventoso in Florida, un mese e mezzo fa. Sempre a Lawrence, il giorno successivo, ha chiuso i cento metri in 11.08, battuta solo da Indya Mayberry (11.03), altra sprinter protagonista di un inverno indoor sopra le righe.
I MIGLIORI RISULTATI DELLE CONFERENCE, LAWRENCE. Un fine settimana ricchissimo, per lo più incentrato sulle Conference universitarie. Ancora nei Big 12 Championships di Lawrence, il primatista africano indoor dei 400 piani, il nigeriano Ezekiel Nathaniel, ha migliorato due volte il record nazionale sulle barriere basse, 47.90 in batteria e 47.89 in finale. L'altra nigeriana Temitope Adeshina, ottima interprete sel salto in alto e anche lei al titolo NCAA in inverno, ha eguagliato il record nazionale con 1,97. A Lawrence si esaltano anche gli ostacolisti USA Jamar Marshall in 13.13 e il giamaicano Demario Prince in 13.18.
LEXINGTON. Doppietta di alto profilo dello sprinter Jordan Anthony, ventuno anni da compiere, anche lui protagonista degli NCAA indoor dell'inverno scorso, quando vinse la finale dei 60 metri in 6.49 (6.47 in batteria). Nella Southeastern Conference di Lexington ha dominato i 100 metri in 9.95 (vento nullo) e i 200 in 19.93 (1,3), precedendo Makanakaishe Charamba (20.08), uno dei più noti velocisti dello Zimbabwe, che in batteria aveva portato il record nazionale a 19.92 con vento rilevato a 0,5. Anthony ha corso tre cento metri da inizio stagione: 9.98 a Walnut un mese fa, 9.96 ventoso di appena 0,1 in più al consentito, e infine il 9,95 in assenza di vento. Doppietta-sprint anche per JaMeesia Ford, 11.06 e 22.01 (personale in entrambe le gare). Da Lexington anche i progressi della 19enne giamaicana Habiba Harris, che ha tolto oltre due decimi al personale sui 100 metri ostacoli in batteria con 12,62 per poi vincere la finale in 12.75, della pesista tedesca oro europeo U20 Nina Ndubuisi (18,91) e degli ostacolisti Kendrick Smallwood (13.13) e Ja'Kobe Tharp (13.15), un altro campione NCAA indoor 2025. Primato nazionale anche per il marocchino Saad Hinti nei 400 ostacoli (48.44).
DANZY NOVITA'. Nella Atlantic Coast Conference di Winston-Salem, boom dell'appena ventenne Micahi Danzy, sceso a 44.38 nei 400 metri, settima prestazione di sempre per un Under 20. Ha tolto un secondo e mezzo al personale di 45.88 dello scorso anno, passando per 45.41 a 45.00 da fine aprile a inizio maggio, prima del clamoroso risultato di sabato scorso. In gara anche il primatista mondiale di lancio del disco Mykolas Alekna, che ha quasi raggiunto i 70 metri ormai di routine con 69,86.
ITALIANI NEGLI STATES. Nel GFU Final Qualifier di Newberg, 2:01.63 di Laura Pellicoro (Bracco Atletica) negli 800 metri. Nel Mid-American di Athens, doppio personale per Sandra Milena Ferrari (La Fratellanza 1874) nel salto in lungo, prima 6,18 poi 6,29 (vento 1,0). Nel Big 10 di Eugene 13.29 (-0,8) nei 100 ostacoli della campionessa italiana U20 Celeste Polzonetti (Bracco Atletica), a Murfreesboro vittoria in 3:51.14 nei 1500 metri di Carmelo Cannizzaro (Running Modica).
LE CORSE SU STRADA. A Manchester successo della favorita Medina Eisa nei 10 km, con trenta secondi di vantaggio dell'etiope (30:42) sulla statunitense Emily Sisson (31:03) e la vincitrice di un anno fa, l'altra etiope Gotytom Gebreslase. Nella corsa maschile vince il connazionale Selemon Barega in 27:49 sull'uruguaiano Santiago Catrofe (27:52) e anche in questo caso sul vicitore uscente Vincent Ngetich (27:58). A Riga secondo posto di Giovanni Filippi (Esercito) nel miglio su strada in 4:09.97, a poco più di un secondo dal britannico Ben Claridge (4:08.84) ma davanti al keniano George Manangoi (4:10.16). Nelle altre gare di Riga, maratona donne all'etiope Ayantu Kumela Tadesse in 2h28:24, mezze maratone all'etiope Abera Mamo (1h01:42) e alla tedesca Domenika Mayer (1h09:50).
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